Il figlio più noto di Castelnuovo è Matteo Maria Bandello (1484–1561), celebre per le sue 214 novelle, spesso ardite e dense di spregiudicato verismo. Fra queste sono da ricordare “Giulietta e Romeo” a cui si ispirò Shakespeare, “La duchessa di Amalfi”, “Eleonora e Pompeio”, “Giulia da Gazuolo”, “Bandelchil e Aloinda”, “Antonello e Cornelia”, quest’ultime ambientate a Castelnuovo e a Silvano Pietra.
Frate domenicano, visse gli ultimi anni della sua vita in Francia, dove fu vescovo di Agen. Morì nel castello di Bazens e fu sepolto qui o nella vicina Port Sainte Marie.
Castelnuovo fu un centro religioso di notevole importanza nella diocesi di Tortona e fornì molti vescovi e pittori per le sue chiese. Culturalmente e politicamente collegato a Pavia, diede decine di insegnanti all’università di quella città.
Fra i suoi personaggi vanno ricordati:
Stefano Bandello (1369–1459), frate domenicano, morto a Saluzzo, dove viene venerato. Beatificato da papa Pio IX.
Vincenzo Bandello (1435–1506), zio di Matteo, divenuto generale dell’ordine dei Domenicani nel 1501, autore di opere sacre. È noto anche per aver ospitato Leonardo da Vinci nel convento delle Grazie di Milano, ove il pittore realizzò, su commissione di Vincenzo, il famoso Cenacolo.
Manfredino e Franceschino Boxilio, animatori di una scuola pittorica tortonese degli anni che vanno dal 1450 al 1515. Si possono ammirare loro dipinti, in particolare affreschi, a Rivalta, Novi, Pontecurone, Sale, Pozzolo, Milano, Genova e nel castello di Castelnuovo.
Vincenzo Colli “il Calmeta” (1460–1508), segretario di Cesare Borgia e critico letterario.
Michele de Pantaleoni e Anselmo de Fornari, all’inizio del 1500 intagliarono e intarsiarono i famosi cori lignei del duomo di Savona e di “San Lorenzo” a Genova.
Alessandro Berri, pittore rinascimentale, realizzò nel 1540 l’Ultima Cena, collocata nella chiesa parrocchiale.
Flavio Torti (1558–1622), celebre giureconsulto a Pavia, storico, poeta, letterato.
Enrico Borghi (1574–1630), generale dell’Ordine dei Servi di Maria e rettore delle università di Pisa e Pavia.
Ludovico Costa (1778–1835), segretario di stato presso i Savoia, incaricato nel 1815 di recuperare in Francia le opere d’arte prelevate durante le guerre napoleoniche. Famoso storico, scrisse anche una “Cronaca di Tortona”.
Francesco Bersani (1843–1866), volontario dell’impresa dei Mille a soli 16 anni e poi caduto, sempre nelle file garibaldine, durante la terza guerra di Indipendenza.
Cesare Zerba (1892–1973), cardinale nel 1965, autore di pubblicazioni di diritto canonico.
Pier Angelo Soldini (1919–1974), giornalista e romanziere. Le sue opere ottennero molti riconoscimenti, fra i quali i premi Viareggio, Foce e Bagutta.
Gennaro Pessini (1941–1989), giornalista, critico e poeta.
Michele Mainoli (1927–1991), originario di Sannazzaro de’ Burgondi ma operante per tre decenni a Castelnuovo, incisore di fama e pittore presente nei migliori musei d’Europa.
Fulvia Bernardini (1929–1998), originaria di Sansepolcro. Operaia, autodidatta, una vita interamente dedicata al prossimo e ai più deboli.
Carlo Ferrari da Passano (1917-2011), architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, è ideatore e realizzatore di restauri statici di rilevanza internazionale.